Strategia e prassi del cambiamento

 

Stralci da «Dalla verità alla libertà» pubblicato il 17/6/2011

ed aggiornato il 10/10/2019

 

http://www.holosbank.org/unigov/Ecco-It.htm

 

Per innescare un effettivo cambiamentoquesti cambiamenti», nel testo originale], bisognerebbe modificare le condizioni iniziali dalle quali deriva la situazione attuale.

 

Purtroppo, non essendo possibile, se non come riemersione mnemonica, retrocedere nel tempo, non è nemmeno possibile rimuovere le condizioni iniziali.

 

Tuttavia, in base all’osservazione della situazione attuale ed alla conoscenza delle condizioni iniziali dalle quali deriva, è possibile trovare una soluzione che interrompa la concatenazione di eventi dalla quale deriva il processo evolutivo e ricreare nuove condizioni iniziali rendendo ininfluenti quelle originarie rispetto al futuro.

 

Lo strumento fondamentale per realizzare questi cambiamenti è l’uso della verità che deriva dalla conoscenza e l’affermazione della giustizia come mezzo per avere libertà.

 

Poiché il pensiero e la coscienza nascono dalla materia e non viceversa, per poter compiere questo tentativo, dobbiamo partire dalle leggi fisiche che siamo riusciti a scoprire ricostruendo a ritroso la storia dell’universo.

 

Arrivati all’inizio, possiamo dedurre razionalmente e logicamente l’origine del tutto ed osservare come sono andate le cose. Come se stessimo guardando un filmato.

 

Prima dell’universo c’è solo energia pura senza spazio e senza tempo. È una, indivisa, immobile, inalterabile, priva di informazioni. Possiamo immaginare l’energia pura come il pensiero senza interazioni. È l’essenza in sé, è potenza senza forza.

 

La potenza dell’essenza provoca la scissione di una parte di energia dall’unità. È il primo atto di forza, la prima volta che la potenza dell’energia si trasforma in forza, la forza primordiale.

 

La scissione genera interazioni. Dalle interazioni nascono fluttuazioni (onde) e quindi il moto. Il movimento delle onde forma il primo spazio, uno spazio quadridimensionale di grandezza infinitesimale.

 

Così avviene la prima inflazione, una fortissima espansione dello spazio. L’universo si dilata di un fattore di mille miliardi di miliardi di miliardi. È come se d’improvviso una monetina di un centimetro di diametro si dilatasse diventando grande come dieci milioni di volte la Via Lattea (Steven Hawking e Leonard Mlodinow, in «Le Grand Design»). È la cosiddetta singolarità, che sfugge alle successive leggi della fisica.

 

Dallo spazio inflazionario, quadridimensionale, nasce il tempo che, insieme allo spazio tridimensionale, forma lo spazio-tempo[1].

 

Inizia l’espansione dello spazio-tempo, che continua tuttora, ad una velocità superiore a quella della luce.

 

Nello spazio-tempo, l’unica forza primordiale accelera la velocità delle onde che prendono massa formando neutroni.

 

Dall’interazione fra i neutroni, l’unica forza primordiale si trasforma nelle quattro forze fondamentali della natura.

 

La forza debole con i decadimenti beta[2] trasforma i neutroni in protoni con emissione di elettroni. Così si forma l’idrogeno, con un protone ed un elettrone.

 

La forza forte tiene insieme protoni e neutroni nel nucleo dell’atomo. L’interazione elettromagnetica interagisce fra nucleo ed elettroni e tiene unito l’atomo. Il residuo dell’unica forza primordiale si trasforma in campo gravitazionale che interagisce fra spazio e materia. Con la gravità, lo spazio determina il movimento della materia e la materia incurva lo spazio.

 

Dopo 200 secondi dall’inizio, dalla collisione e fusione di due atomi di idrogeno si formano atomi di elio e di litio.

 

La massa dell’atomo risultante dalla fusione è leggermente inferiore al totale delle masse dei due atomi che si fondono.

 

Per effetto della fusione, quella minima dispersione di massa si ritrasforma in energia con una potenza di oltre un milione di volte superiore a quella che aveva la massa dispersa prima della fusione[3].

 

La densità dell’universo primordiale è quasi tutta uniforme. Perciò, per circa 300 mila anni, tutto si ripete. Lo spazio-tempo si espande ma resta immutabile. Non c’è alcuna evoluzione.

 

Ma la densità non è del tutto uniforme. C’è una variazione di densità di una parte per ogni centomila. La pur minima differenza di densità provoca le prime fluttuazioni della materia e mette in moto un processo fisico che porta alla fusione dalla quale parte l’evoluzione.

 

L’origine del processo è casuale. È l’ultimo di diversi tentativi. Le fluttuazioni formano stelle e galassie, degli insiemi di atomi più complessi degli atomi di cui sono formati.

 

Nel tempo, questi insiemi diventano sempre più complessi. Al loro interno, dalla collisione e fusione di due atomi di elio si forma il berillio. Poiché il berillio decade quasi istantaneamente in nuclei di elio, ancora una volta tutto continua a ripetersi.

 

Ma, quando la stella inizia ad esaurire l’idrogeno, il suo nocciolo subisce un collasso, aumenta la temperatura e, perciò, aumenta la frequenza di scontro fra i nuclei di tutti i suoi atomi.

 

In quelle condizioni, alcuni atomi di berillio, prima di decadere, collidono e si fondono con atomi di elio formando il carbonio che è stabile.

 

Alla fine del suo ciclo vitale, la stella esplode come supernova ed espelle il carbonio ed altri elementi più pesanti che in seguito si addensano e formano un pianeta.

 

Su un pianeta che si trova in condizioni del tutto eccezionali, nasce la vita, una forma di materia enormemente più complessa ed informata rispetto alla forma di materia iniziale.

 

Dopo miliardi di anni, negli esseri viventi si formano neuroni. Dall’interazione e dallo scambio di informazioni fra i neuroni nasce la funzione cerebrale, la mente.

 

La mente, come insieme di informazioni che si scambiano i neuroni, interagisce con i neuroni stessi. E dopo quattro miliardi di anni dall’inizio della vita, in alcune specie viventi, dall’interazione fra i neuroni e la mente, sorge il pensiero.

 

Nell’essere umano, il pensiero interagisce con la mente, la interpreta, la modifica e si forma la coscienza. Per effetto della coscienza, la mente modifica non solo la materia dalla quale deriva ma anche tutta la restante materia con la quale interagisce.

 

Riassumendo, dall’energia nasce la materia, dalla materia nasce la vita, dalla vita nasce la mente, dalla mente nasce il pensiero e dal pensiero nasce la coscienza.

 

Con questo processo si è formata la struttura del sistema.

 

L’origine casuale determina una selezione delle parti del sistema: le poche parti più dense sono anche più indipendenti ed incorporano le altre che in questo modo diventano strumentali alle prime.

 

Da questa selezione deriva la struttura gerarchica dell’intero sistema, formata da diversi livelli diadici (a doppia valenza). Le parti di ogni livello rappresentano se stesse rispetto alle parti che si trovano sul livello superiore mentre rappresentano la totalità rispetto alle parti che si trovano sul livello inferiore.

 

Per conseguenza di questa struttura, chi si trova sul livello più alto rappresenta solo la totalità e chi si trova sul livello più basso rappresenta soltanto se stesso.

 

Questa struttura gerarchica è tanto nelle stelle in formazione quanto nelle forme di vita più evoluta, compresa la specie umana. Ecco perché non sarà mai possibile eliminare la subalternità senza trasformare la struttura.

 

Si possono migliorare i rapporti ed i comportamenti di tutti, si possono avere salti quantici, transizioni di fase ma non si possono eliminare gli effetti della selezione e della struttura gerarchica che ne deriva.

 

Poiché la selezione è la condizione iniziale del processo, tutto ciò che ne deriva non può che essere selettivo ed organizzato in modo gerarchico.

 

[…]

 

Come si realizza il cambiamento? La verità come conoscenza, l’etica come criterio di giustizia per garantire libertà, la morale come condotta, la presa di coscienza della realtà, l’idea di una nuova politica e di una nuova economia non bastano a cambiare la situazione.

 

Per cambiare, bisogna agire in base ad un piano[4] che parta dalla percezione della realtà ed attraverso obiettivi possibili e soluzioni praticabili provochi risultati concreti. È inutile protestare, ribellarsi, insorgere, aggredire.

 

Per cambiare, bisogna partecipare ad un progetto che consenta di trasformare pacificamente il presente per costruire il futuro. La pace è assicurata dalla verità. Chi conosce e sa usare la verità, può agire con la massima forza senza violenza.

 

Partecipare alla Repubblica della Terra ed adottare Dhana come moneta mondiale universale diventa un imperativo categorico e, nello stesso tempo, atto sufficiente al processo di cambiamento.

 

Mentre in una struttura gerarchica chi vuole migliorare il sistema concepisce ed esercita il potere come mezzo necessario per realizzare più giustizia e libertà, in una struttura conarchica il potere è rappresentato dalla partecipazione cosciente ed attiva ad una struttura: una partecipazione che di per sé conferisce al sistema ed a chi ne fa parte la massima giustizia e libertà.

 

Scompare la piramide gerarchica e quindi anche il suo vertice e si afferma la sfera conarchica completamente priva di livelli e di ostacoli alla massima evoluzione individuale.

 

Il processo deve però essere innescato. L’innesco, può avvenire solo attraverso una scissione ed una successiva fusione. E come, circa 13,7 miliardi di anni fa[5], una singolarità ha trasformato in forza una potente energia primordiale provocando l’improvvisa dilatazione dello spazio, così una nuova singolarità formata da pochi esseri coscienti trasformerà in azione la conoscenza e la volontà di sfuggire alle originarie condizioni iniziali.

 

Questa azione, la cui potenza è moltiplicata milioni di volte per effetto della fusione, stabilisce nuove condizioni iniziali dalle quali nasce il processo di cambiamento.

 

Quali possono essere le fasi di questo processo? Prima avviene una scissione. Un soggetto si distacca fisicamente e mentalmente dalla struttura del sistema, non per astrarsi dal sistema ma per trasformare la stessa struttura attraverso un programma di iniziative concrete per affrontare i problemi più sentiti ed urgenti[6].

 

La scissione provoca interazioni non-lineari[7] non solo locali (quelle fra il soggetto e le parti del sistema a lui più prossime) ma anche fra il soggetto ed il vertice della struttura e, perciò, poiché il vertice rappresenta la totalità, fra il soggetto ed il sistema nel suo insieme.

 

Per effetto delle interazioni non-lineari fra il soggetto e la totalità del sistema, dalle interazioni locali con lo stesso soggetto trae origine un comportamento emergente con proprietà inspiegabili secondo le regole che governano i soggetti del sistema.

 

Dal comportamento emergente si forma per emulazione un attrattore strano[8] verso il quale, dopo una prima inflazione che coinvolge alcune decine di milioni di persone (una su centomila), l’intero sistema evolve.

 

Ma la funzione del soggetto che si distacca dal sistema non si esaurisce con gli effetti della scissione. Deve necessariamente arrivare alla fusione.

 

Per farlo, deve accelerare le sue azioni per formare una massa significativa rispetto a quella dell’intero sistema e, nello stesso tempo, far distaccare un altro soggetto dalla struttura del sistema.

 

Dopo un certo tempo, fra i due soggetti avviene la fusione. Affinché avvenga fusione e la forza di attrazione vinca quella di repulsione, fra i due soggetti deve formarsi la necessaria compatibilità, attraverso la comprensione e la concordanza di vedute in funzione di obiettivi comuni. Questa è la funzione dell’amore. Amando si può.

 

La potenza di questa prima fusione rafforza la potenza dei soggetti coinvolti nella prima inflazione ed anche fra di loro avviene una fusione la cui potenza si propaga e si ripercuote sugli altri soggetti del sistema.

 

Al termine del processo, la struttura sarà completamente trasformata e niente sarà mai più come prima. L’unica cosa che non possiamo prevedere è come sarà il sistema con la nuova struttura. Ce lo impediscono le leggi sui sistemi complessi secondo le quali chi fa parte di un sistema non può immaginare come sarà quello successivo.

 

Ma, dobbiamo rischiare. Il cambiamento universale è la nostra unica possibilità.

 

Venerdì, 17 giugno 2011.

 

Rodolfo Marusi Guareschi

 



[1] In sostanza, una dimensione dello spazio quadridimensionale si trasforma in tempo.

[2] In fisica nucleare il decadimento β è un tipo di decadimento radioattivo ovvero uno dei processi o reazioni nucleari spontanee attraverso le quali nuclidi instabili (e dunque radioattivi) si trasformano in altri nuclidi di elementi chimici a numero atomico diverso, che possono a loro volta essere radioattivi (continuando a decadere) oppure stabili, con emissione di altre particelle subatomiche ionizzanti secondo il principio di conservazione della massa/energia. Nel processo sono coinvolte le cosiddette forze nucleari deboli.

[3] Giustamente, Albert Einstein disse che «Se fossimo in grado di sfruttare tutta l'energia racchiusa in una goccia d'acqua, con tale energia si potrebbe illuminare un'intera città.»

[4] Percezione, riconoscimento, priorità, origine, cause, obiettivi, soluzioni; effetti, strumenti; strategia, prassi, ostacoli, risultati (da Péntakos).

[5] L’età stimata dell’universo.

[6] Questa è l’idea del programma Holos Global System.

[7] Le interazioni non-lineari sono quelle imprevedibili dal sistema nel suo complesso.

[8] Un attrattore strano è un attrattore dotato di struttura frattale.