Una nuova iniziativa politica per far scegliere i candidati direttamente dagli elettori, finanziare correttamente la politica e compiere le scelte fondamentali di cui gli italiani hanno bisogno.

 

Salvo imprevisti, il 9 aprile 2006 si terranno in Italia le elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Gli italiani possono scegliere fra ripetere il passato o cambiare. Fra le solite forze politiche, con i soliti personaggi, i soliti interessi e le solite promesse, oppure partecipare ad una nuova iniziativa per cambiare il personale politico e compiere alcune scelte fondamentali.

La legge 270/05 ha reintrodotto in Italia il metodo proporzionale con liste bloccate. Con questa legge, tutti i candidati al Senato ed alla Camera sono designati dai partiti o gruppi politici. Gli elettori italiani non hanno alcuna possibilità di scegliere i candidati né di esprimere preferenze. In tal modo, la classe politica nazionale ripropone se stessa ed impedisce il ricambio.

Per ostacolare nuove iniziative politiche, le liste dei partiti o gruppi politici non rappresentati in Parlamento devono essere sottoscritte da un forte numero di elettori, mentre non è necessaria alcuna firma per le liste dei gruppi politici presenti in Parlamento. Tutto ciò per cercare di far rieleggere i soliti noti, che probabilmente ripeteranno quello che hanno sempre fatto.

I senatori da eleggere sono 315. Per la loro elezione, il territorio della Repubblica è suddiviso in 20 Circoscrizioni Regionali nelle quali si eleggono 309 senatori. Nella Circoscrizione Estero si eleggono 6 senatori. Il riparto dei seggi è a livello regionale, con premio di maggioranza per ogni regione. Partecipano all’assegnazione le liste che nella regione ottengono almeno l’8% dei voti validi.

I deputati da eleggere sono 630. Per la loro elezione, il territorio della Repubblica è suddiviso in 27 Circoscrizioni Elettorali nelle quali si eleggono 618 deputati. Nella Circoscrizione Estero si eleggono 12 deputati. Il riparto dei seggi avviene per circoscrizione, con premio di maggioranza nazionale. Partecipano all’assegnazione le liste che ottengono almeno il 4% dei voti validi a livello nazionale.

Le forze politiche che intendono partecipare alle elezioni devono presentare un contrassegno di lista al Ministero dell’Interno fra il 24 ed il 26 febbraio 2006. Le liste devono essere presentate presso gli Uffici Elettorali fra il 5 ed il 6 marzo 2006.

Gli ultimi sondaggi elettorali prevedono un quasi pareggio fra centro-destra e centro-sinistra. Oltre un terzo dell’elettorato è indeciso. Lo schieramento che ottiene più voti ha diritto a premi di maggioranza sia per la Camera sia per il Senato. Se, come in passato, non voterà più del 75% degli elettori, vincerà chi avrà ottenuto il voto di poco più di un terzo degli aventi diritto.

Cambiamento è una nuova iniziativa politica che propone di far scegliere i candidati dagli elettori, il finanziamento trasparente della politica ed alcune scelte politiche ed economiche fondamentali.

Designazione dei candidati

I candidati di Cambiamento sono designati direttamente dagli elettori. La designazione avviene via Internet con apposito programma pubblicato sul sito www.cambiamento.org. Ogni elettore può indicare un candidato per il Senato ed uno per la Camera. Le liste di Cambiamento per ciascuna Circoscrizione del Senato e della Camera saranno formate dai candidati con il maggior numero di preferenze, alternando uomini e donne. Primi in lista saranno 10 uomini e 10 donne per il Senato e 14 uomini e 13 donne per la Camera. In questo modo potranno essere eletti metà uomini e metà donne.

Dal 26 febbraio al 5 marzo 2006, le liste devono essere sottoscritte dagli elettori. I candidati ed i loro sostenitori dovranno organizzare con adeguate manifestazioni la sottoscrizione delle liste da parte degli elettori, ad iniziare da quelli che avranno partecipato alla designazione.

Organizzazione e finanziamento

Partecipare alla campagna elettorale richiede risorse umane e finanziarie. La moralità della politica passa anche attraverso l’autofinanziamento delle forze politiche. In modo chiaro, pulito e trasparente. Senza compromessi e senza collateralismi.

L’organizzazione minima richiede 3 coordinatori nazionali per l’elezione del Senato e 3 per la Camera, 3 coordinatori per ciascuna delle 20 Circoscrizioni per l’elezione del Senato e 3 per ciascuna delle 27 Circoscrizioni per l’elezione della Camera, 6 incaricati al deposito del contrassegno di Cambiamento presso il Ministero dell’Interno per il Senato e 6 per la Camera, 20 rappresentanti effettivi e 20 supplenti incaricati per la presentazione delle liste per il Senato e 27 rappresentanti effettivi e 27 supplenti incaricati per la presentazione delle liste per la Camera, 2 delegati effettivi e 2 supplenti per ciascuna delle 20 Circoscrizione del Senato e 2 delegati effettivi e 2 supplenti per ciascuna delle 27 Circoscrizioni della Camera autorizzati a designare i rappresentanti di lista nelle singole sezioni. In totale 414 persone. Inoltre, servirebbero 1 rappresentante di lista effettivo ed 1 supplente in ogni sezione elettorale ed ogni ufficio centrale circoscrizionale per il controllo delle operazioni elettorali.

Se le norme non saranno modificate, bisogna raccogliere 158.250 firme di sottoscrizione delle liste (59.750 per il Senato e 98.500 per la Camera). Per organizzare la raccolta delle firme servono circa 10 euro per firma, quindi quasi 1,6 milioni di euro. Per una minima propaganda elettorale servono circa 100 mila euro per ciascuno degli ex 475 collegi uninominali, quindi 47,5 milioni di euro. In totale, servono dunque quasi 50 milioni di euro.

Come finanziare l’iniziativa? Per partecipare alla designazione dei candidati si versa un contributo di 10 euro per il candidato al Senato e di 10 euro per il candidato alla Camera. Anche le imprese possono finanziare l’iniziativa, utilizzando la norma che prevede una detrazione dall’imposta lorda di un importo pari al 19% delle erogazioni liberali da 50 euro a 100 mila euro in favore dei partiti e movimenti politici.

Scelte fondamentali di Cambiamento

In Italia, dopo oltre cinquant’anni, non sono ancora realizzati i principi della Costituzione. È dunque necessaria una forte accelerazione.

Per riuscirci, per avere più libertà, giustizia, benessere, solidarietà e pace, bisogna compiere poche scelte fondamentali, possibili e concrete:

1) Nuove imprese produttive, soprattutto al Sud, gestite direttamente dai lavoratori, per offrire idonea occupazione a chi può e deve lavorare.

2) Assegno personale di solidarietà a chi non può lavorare ed ai più poveri.

3) Istituzione di centri per la ricerca scientifica e tecnica per rendere più competitiva e forte l’intera economia italiana.

4) Rimpatrio immediato di tutti i militari italiani che non svolgono funzioni di polizia internazionale per incarico delle Nazioni Unite.

5) Istruzione obbligatoria gratuita (materiale didattico compreso) fino a 16 anni ed università gratuita per chi dimostra capacità e profitto negli studi.

6) Assistenza sanitaria completamente gratuita per tutti.

7) Riduzione del personale della pubblica amministrazione ed eliminazione delle spese statali inutili ed improduttive.

8) Potenziamento dei mezzi personali e materiali delle istituzioni che hanno la funzione di garantire l’ordine pubblico e l’amministrazione della giustizia.

9) Eliminazione delle imposte sul reddito d’impresa e di lavoro ed istituzione dell’imposta progressiva sui consumi improduttivi: chi consuma di più ha di più (salvo prova contraria) e quindi paga di più.

10) Dimezzamento del debito pubblico con un prelievo una tantum ai più ricchi e la vendita di beni statali non necessari alla funzione pubblica.

11) Adozione della moneta a valore reale fondata sul lavoro per aumentare il potere d’acquisto di chi lavora e produce, con rapido aumento dei consumi dei beni e servizi primari.

12) Eliminazione del carcere per i reati che non rappresentano pericolo per la sicurezza fisica dei cittadini.

13) Piena libertà di immigrazione per motivi di lavoro.

A chi si rivolge Cambiamento? Innanzi tutto, ai due terzi del nostro popolo che vive peggio e vuole migliorare. Ai lavoratori ed alle imprese, ai giovani ed ai pensionati, alle donne, alle famiglie. Ma anche a chi vive meglio e si rende conto che solo attraverso una nuova alleanza fra chi detiene le risorse e chi può e vuole utilizzarle è possibile formare un blocco sociale capace di far stare meglio chi sta peggio senza far stare peggio chi sta meglio. Se c’è volontà e buona fede, tutto diventa possibile. Insieme si può.

Si invitano i destinatari a divulgare questa lettera.

Grazie.

Cambiamento – Via della Panetteria, 36 – 00186 Roma – Tel. 800 237652 – Fax 800 232311

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